Vaccini: quanti falsi miti

Pericolosi e responsabili di causare l’autismo e danni alla salute. Come smentire e cancellare questo falso retaggio sulle vaccinazioni.

I vaccini sono fondamentali e necessari per prevenire e debellare malattie gravi e dall’alta percentuale di mortalità. Eppure sono ancora in molti a credere che vaccinarsi sia un pericolo troppo grande da correre. Piuttosto preferiscono contrarre una malattia che rimanere danneggiati da un vaccino.

Già nel precedente articolo, abbiamo introdotto e discusso l’origine della diatriba sul tema dei vaccini. Nel 1998 il medico inglese Andrew Wakefield pubblicò uno studio su Lancet, una delle più importanti riviste scientifiche del mondo, sul possibile legame tra autismo e vaccino Mmr (morbillo, parotite, rosolia). Fu subito evidente per la comunità scientifica che si trattava di una ricerca viziata sia nel metodo che nei risultati e fu così smentita rapidamente e ritirata dalla rivista. I risultati erano stati contraffatti per interessi economici. Nonostante ciò, questo stesso studio viene preso come pietra miliare nella lotta contro i vaccini e per diffondere panico e resistenza alle vaccinazioni.

Ecco gli altri “falsi miti”:

  • Vaccinarsi contro malattie che non esistono più è inutile.

Anche se molte malattie sono diventate poco frequenti in tanti paesi, gli agenti infettivi che le causano continuano a circolare in alcune parti del mondo e possono attraversare i confini geografici, tramite i flussi migratori e turistici. L’unica malattia attualmente debellata è il vaiolo, per il quale non è più necessario il vaccino. Tutte le altre, nonostante siano rare e gli ultimi casi risalgono a molti anni fa, potrebbero ancora tornare a manifestarsi.

  • Meglio contrarre una malattia che incorrere in eventuali rischi a seguito delle vaccinazioni.

I vaccini in uso sono molto sicuri. La maggior parte delle reazioni post vaccino sono di lieve entità (febbre, vertigini, spossatezza) e si risolvono in poche ore/giorni come una normale convalescenza. Gli eventi gravi sono davvero molto rari e sono attentamente controllati. È di gran lunga più pericoloso essere esposti al rischio della malattia che a un eventuale danno da vaccino. E soprattutto non sono gravi solo le malattie di per sé, ma anche le loro conseguenze. La poliomielite, per esempio, può determinare una paralisi. Il morbillo può causare encefalite o cecità. Qualsiasi danno grave o decesso causato dai vaccini riguarda un caso su milioni di vaccinati. Per esempio, il vaccino contro il morbillo ha effetti collaterali gravi in circa un caso su due milioni. Al contrario, il morbillo, genera lesioni permanenti in un caso su mille.

  • Contengono mercurio, pericoloso per la salute.

Il tiomersale, composto organico contenente mercurio che viene aggiunto ad alcuni vaccini, funge solo come conservante. Non ci sono prove che la quantità di tiomersale utilizzata nei vaccini comporti rischi per la salute. In Italia, inoltre, nei programmi estesi di vaccinazione sono utilizzati vaccini che non contengono questa sostanza.

  • Le condizioni igieniche sono sufficienti a scongiurare i rischi di contagio di alcune malattie infettive.

Nel caso in cui non si sottoponesse più la popolazione alle vaccinazioni di massa, le malattie prevenibili con i vaccini tornerebbero a diffondersi. Condizioni igieniche ottimali sono importanti ma non sono sufficienti per prevenire e fronteggiare virus e malattie.

  • L’immunità di gregge non esiste.

Se la copertura delle vaccinazioni è elevata, la piccola percentuale di individui che pur essendo vaccinati non hanno risposto adeguatamente all’immunizzazione sarà comunque protetta, perché avrà probabilità molto limitate di essere infettata. Alcune persone, in effetti, non possono essere vaccinate per ragioni mediche, come i casi di reazioni allergiche o le donne in gravidanza.

  • Vaccinare i bambini molto piccoli è dannoso.

L’efficacia e la sicurezza delle vaccinazioni somministrate già a quest’età è ampiamente documentata. È appurato che è al contrario necessario vaccinare i bambini molto piccoli dal momento che alcune malattie infettive possono manifestarsi in forme più gravi nei neonati, come per esempio la pertosse. Per un breve periodo dopo la nascita i bambini sono ancora protetti dagli anticorpi della madre. Ma dopo qualche mese questa protezione viene meno. La vaccinazione permette quindi ai bambini di pochi mesi di essere protetti dalle malattie e dalle loro conseguenze che potrebbero essere anche fatali.

  • Meglio essere immunizzati contraendo direttamente la malattia piuttosto che vaccinandosi.

I vaccini hanno una risposta immune simile a quella evocate dalle infezioni naturali, ma non determinano la malattia né possono avere le stesse complicazioni. Contrarre l’infezione può avere effetti anche molto gravi, come un ritardo mentale nel caso dell’infezione da Haemophilus influenza di tipo b, difetti congeniti per quanto riguarda la rosolia, cancro del fegato per il virus dell’epatite B, morte nel caso del morbillo.

  • È pericoloso somministrare più vaccini nel corso della stessa seduta.

Falso. La pratica della somministrazione di vaccini combinati, che contengono antigeni di più microrganismi, e quella della somministrazione di più vaccini nel corso della stessa seduta, sono adottate ormai da anni e gli studi effettuati non hanno evidenziato né modifiche della protezione, né un aumento delle reazioni avverse. Somministrare più vaccini nella stessa seduta ha, invece, il vantaggio di ridurre il numero di iniezioni e, quindi, il disagio causato ai bambini.

  • Nessuno è mai morto per aver contratto malattie infantili, come il morbillo e la varicella.

Malattie come il morbillo, la parotite e la rosolia possono causare, in adulti e bambini, complicazioni serie come polmonite, encefalite, cecità, diarrea, infezioni dell’orecchio, sindrome da rosolia congenita e anche la morte. Tutte queste malattie e le conseguenze negative possono essere evitate con i vaccini.

Quello che risulta da questa analisi è un quadro dell’opinione pubblica ancora troppo influenzato da false credenze. Lo scetticismo e la confusione con la quale ci si avvicina ai vaccini sono ancora forti. I vaccini da strumento di prevenzione primaria quali erano si sono trasformati in uno strumento di lotta politica e sociale.