A primavera, attenzione al primo sole

L’intensità dei raggi solari di questo periodo è uguale a quella d’estate e la pelle non è afatto preparata. Meglio mettere da subito la protezione solare.

Solari di primavera: suona quasi come un ossimoro. Eppure con l’arrivo della bella stagione il sole cambia subito abito: «Le radiazioni più pericolose, gli UVA, sono presenti tutto l’anno, soprattutto quando non ce ne accorgiamo. In primavera escono gli UVB che toccano la parte superficiale della pelle – spiega la dott.ssa Chiara Mossini, Cosmetologo, responsabile formazione Vichy – È importante quindi applicare in questo periodo prodotti che contengono una protezione medio-alta (spf 25-30).

L’intensità dei raggi solari è uguale a quella dell’estate piena, ma la pelle non è ancora preparata. Quindi bisogna proteggerla anche adesso, soprattutto se si trascorrono molte ora all’aria aperta. Giocare d’anticipo, quindi, con un pull di cosmetici «schermanti» è la mossa giusta da fare per preservare l’idratazione e prevenire l’invecchiamento cutaneo.

Rischio melanoma

Se si passano molte ore all’aria aperta per un pranzo, una passeggiata o per un primo approccio con il mare, ricordiamo di mettere in borsa la crema solare. A ripeterlo ogni anno è il Professore Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del Pascale di Napoli che spiega che il sole è un elemento fondamentale per la vita e la crescita, soprattutto per una corretta formazione delle ossa e dello scheletro. Ma non deve essere sottovalutato il suo “lato oscuro”. Il sole rappresenta infatti anche un fattore di rischio importante, in particolare per lo sviluppo del melanoma un tumore della pelle molto pericoloso. Si origina dai melanociti, cellule responsabili della colorazione della pelle, che si trovano nello strato più profondo dell’epidermide. Il numero di casi è in aumento, ma per fortuna il 70% delle diagnosi avviene in fase precoce”.

Esposizione saltuaria

Paradossalmente a essere più colpite non sono le categorie professionali cronicamente esposte al sole. Anzi, il melanoma può essere considerato la malattia di quelli che la società definisce come “colletti bianchi”, ossia gli impiegati e le mansioni da ufficio, perché quello che fa male è l’esposizione intensiva, ma saltuaria e ridotta a poche ore o giorni.

Il sole selvaggio preso durante i weekend o le brevi vacanze da chi passa il resto dell’anno chiuso in ufficio è il più dannoso. Da includere sono anche i lettini e lampade solari che in Italia è una pratica diffusa. Secondo l’Istituto internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), l’uso di lampade abbronzanti sotto i 30 anni, aumenta il rischio del 75%”.

Protezione è la parola chiave

L’imperativo in primavera è proteggere la pelle dai primi e timidi raggi di sole, stendendo tutti i giorni su viso e collo una crema con fattore protettivo adeguato al proprio fototipo.

Lo smog e l’asfalto rendono la città un posto pericoloso per la salute della pelle perché amplificano l’azione dei raggi ultravioletti del sole e aggrediscono la cute. Per questo è necessario scegliere i giusti prodotti di dermocosmesi e mangiare molta frutta e verdura di stagione ricca di antiossidanti e vitamine, ricordando di pulire per bene la pelle del viso una volta tornati a casa.

E gli stimolatori di melanina? Sono ottimi, ma il solare va sempre applicato perché gli stimolatori di melanina servono per proteggere il DNA dal sole. Le radiazioni nocive arrivano lo stesso e quindi la pelle va protetta.