Quando le farmacie si dicono innovative

Prevenzione, servizi di alto livello, aderenza alla terapia sono la chiave per cambiare la qualità della vita dei cittadini.

Innovative a chi? La farmacia è per retaggio storico e culturale un ambiente sacro, classico, tradizionalista. Eppure in questi ultimi anni di cambiamenti ne hanno visti molti e tante realtà si stanno tenendo al passo delle esigenze dei cittadini e pazienti.

Le farmacie si impegnano quotidianamente a fornire un servizio sempre più rispondente ai bisogni di una popolazione che invecchia e che è sempre più interessata alla salute e al benessere. Un servizio che deve essere sempre più aderente alle linee guida di politica sanitaria ed economica dello Stato e delle Regioni. Perché la farmacia non ha per natura un’indole commerciale ma di servizio e supporto al Sistema Sanitario Nazionale.

In fatto di salute, stiamo assistendo a due tendenze per certi versi discordanti. Da una parte si registra la crescente diffusione delle patologie croniche: malattie che prima erano incurabili, ora sono croniche (pensiamo alla stessa HIV o all’epatite C) e terapie moderne di facile assunzione dal paziente a domicilio curano patologie anche molto gravi allungando la vita delle persone. Dall’altra parte, si è di fronte a una domanda di salute intesa non come cura di malattie ma come bisogno di stare bene con sé stessi, sentirsi in forma e prevenzione.

Innovazione cercasi

Ecco che l’innovazione è per la farmacia la risposta a entrambe queste tendenze e si pone come ponte per trasferirla al cittadino. Nel caso della gestione delle cronicità, l’erogazione di farmaci innovativi e la definizione di nuovi modelli di gestione dei pazienti e delle loro terapie sono l’obiettivo attuale verso cui ci si sta muovendo. E anche per quanto riguarda il benessere (o benDessere) la farmacia adotta supporti informatici, modelli di comportamento, screening di prevenzione e nuovi strumenti di comunicazione di massa (social media) proprio per andare incontro ai bisogni espressi dalla popolazione.

Due temi che sono fortemente sentiti dalla farmacia che costituisce il primo punto di riferimento per il cittadino sul territorio. La farmacie è capillarità, accessibilità, professionalità, attenzione alle esigenze del singolo. È necessario riconoscere e valorizzare questo ruolo della farmacia quale presidio sanitario integrato nel sistema sanitario pubblico e deputato soprattutto alla distribuzione di tutti i medicinali a carico del SSN, con l’eccezione certamente di quei farmaci che richiedono particolari cautele in fase di somministrazione, e all’erogazione di nuovi servizi. Se così diventasse la farmacia opererebbe a stretto contatto con i medici di medicina generale per fornire loro tutte le informazioni necessarie a valutare il corretto andamento della terapia e la compliance (aderenza e trasparenza) da parte del paziente.

Informatizzazione, il punto di partenza

Da anni ormai la farmacia sta puntando sull’informatizzazione come elemento centrale e caratterizzante della propria attività. Un tassello che ha consentito di mettere a disposizione della parte pubblica molti dati sui farmaci erogati in regime di SSN, garantendo un puntuale monitoraggio dei consumi e della spesa sanitaria. Stesso discorso vale per la riuscita della ricetta elettronica che senza digitalizzazione sarebbe impossibile.

Anche le prestazioni di telemedicina in farmacia iniziano ad avere un’interessante diffusione sul territorio, e il nostro bacino ne è un chiaro esempio. Le sole Farmacie Associate Piemonte che erogano prestazioni di telemedicina (elettrocardiogramma, holter cardiaco) ad oggi contano oltre 10 mila prestazioni (elettrocardiogramma refertato a distanza, holter cardiaco per il monitoraggio e la diagnostica a distanza di aritmie cardiache) permettendo di rilevare anomalie e indirizzare gli stessi pazienti al medico curante o se in codice rosso al Pronto Soccorso.

Le Farmacie del network sono costantemente attive anche sul servizio dell’analisi dei nei in teledermatologia, ossia l’indagine su tre nei sospetti refertati a distanza dai due migliori centri di ricerca italiani. Stiamo parlando di servizi di alto livello diagnostico che affiancano tutta un’altra serie di attività di screening in farmacia per la prevenzione di patologie dal forte impatto sociale (apparato respiratorio, malattie cardiovascolari, patologie osteoarticolari piuttosto che oculari). Il fil rouge è promuovere la prevenzione e tenere sotto controllo le patologie già in essere attraverso un canale che per il cittadino è il primo punto di accesso.

Amico Robot!

Per il cittadino infatti rimane fondamentale il rapporto con il proprio farmacista, ha bisogno di un confronto dalle risposte rapide, semplici e concrete. La gente che si reca in farmacia vuole parlare con una persona in carne ed ossa, con un professionista che sia a disposizione in modo diretto e non mediato. Da qui l’esigenza di molte farmacie di “robotizzarsi”. Chi fa questa scelta non è per spirito di design e modernità, ma per potersi dedicare appieno al rapporto con il pubblico affidando a un meccanismo ingegneristico l’assortimento e la dispensazione del farmaco. Un’innovazione che consente anche di migliorare la gestione delle scorte e del magazzino garantendo il giusto assortimento riducendo al minimo le possibilità di errore.