Esporsi al sole? Sì ma con la testa

La prima regola è proteggersi, che sia al mare o in piscina. Filtro solare, alimentazione, buon senso rendono l’estate spensierata.

I popoli antichi veneravano il sole come la massima tra le divinità, fonte di luce e di calore, simbolo di vita, energia e forza. E questo rituale si rinnova ogni estate. Prendere il sole vuole dire “trasformare” la pelle grazie a quel colore dorato che è segno di vacanza, di novità, di benessere, di vitalità e di bellezza.

Quando scatta la bella stagione, parte anche la rincorsa verso la tintarella perfetta. Ma il requisito essenziale è che la pelle sia sana. Soprattutto a inizio stagione, quando l’entusiasmo per il sole è al massimo, ma le difese della pelle – intorpidite dai mesi invernali – sono al minimo. Per questo motivo, bisogna dedicare particolari cure alla loro epidermide perché tanto i suoi raggi sono preziosi per la salute (fissano nell’organismo la vitamina D), tanto possono trasformarsi in pericolo.

Insomma, è giusto soddisfare la voglia di colore e calore estivo rispettando, però, le raccomandazioni dei medici, che esortano a difendersi dagli effetti nocivi degli UVA e UVB, ricordando che l’esposizione eccessiva al sole favorisce – oltre all’invecchiamento cutaneo – lo sviluppo di tumori della cute come epiteliomi o melanomi.

Due sono i punti fondamentali che andrebbero osservati con rigore:

  • Evitare le ore di massima irradiazione, tra le 11 e le 14, ed esporsi al sole in modo graduale, dando la possibilità alla pelle di difendersi attraverso l’abbronzatura.
  • Usare creme solari con fattore di protezione superiore a 30, meglio se 50, rinnovando l’applicazione dopo due ore e subito dopo i bagni. È importante usare quantità adeguate e non limitarsi a un leggero velo di crema. Anche le creme a schermo totale, proteggono solo parzialmente.

Un eterno splendore

Il nemico numero uno delle donne è l’età. Se un’abbronzatura dorata dona un aspetto più sano e luminoso, un’abbronzatura eccessiva e “da scottatura” danneggia la pelle invecchiandola precocemente, rendendola spenta ed opaca. I primi fine settimana trascorsi al mare, in piscina o all’aria aperta vanno sfruttati per cominciare a preparare la pelle all’abbronzatura. In questo modo, si conquista subito un’aria più sana, arrivando alle vere vacanze pronte a sfruttare appieno il sole.

La tintarella vien mangiando gli alimenti giusti

Almeno un mese prima di esporsi al sole si può iniziare a proteggere la pelle dall’interno con un integratore che aumenta e rinforza le difese naturali della pelle. A suggerirlo sono gli esperti: le difese naturali  necessitano di tempo per essere attivate e stimolate. Per questo motivo l’integrazione, prima e dopo l’esposizione al sole, prepara l’epidermide, la protegge dai raggi solari e prolunga la durata e la qualità dell’abbronzatura.

La tintarella comincia anche dalla tavola. Il modo più facile e veloce per riconoscere i cibi alleati dell’abbronzatura, è guardare il loro colore: i frutti e gli ortaggi di color giallo, arancione o rosso sono ricchi di betacarotene e vitamina A che favorisce la produzione nell’epidermide della “melanina” per donare il classico colore ambrato alla pelle. Le vitamine e minerali presenti nella frutta e nelle verdure della dieta, non solo promuovono l’abbronzatura, ma favoriscono anche il sano mantenimento della pelle e dei tessuti. Via libera anche a melanzane, cipolle e broccoli, ricchi di antiossidanti naturali. Sì all’olio di oliva extravergine crudo poiché aiuta l’assorbimento del betacarotene.

Il segreto per dare uno sprint alla tintarella è integrare il più possibile alla dieta cibi come carote, peperoni, pomodori, zucca, frutti di bosco, arance, pesche, albicocche, fragole, ciliegie, cocomeri e meloni gialli. Ottimi anche cicoria, lattuga, sedano e kiwi. Anche se la vitamina C tende a rallentare l’abbronzatura, è meglio integrarla nella dieta: non solo alzerà le barriere immunitarie, ma è anche un ottimo antiossidante per contrastare l’invecchiamento della pelle.

Radicali liberi KO

I raggi solari contribuiscono alla formazione dei radicali liberi, frammenti di molecole, molto instabili, che possono danneggiare tutte le cellule del corpo, procurando uno stress ossidativo anche al DNA e può comportare la formazione di rughe.

Non basta comunque aver pensato in anticipo all’abbronzatura. A seconda del fototipo (la reazione della pelle all’esposizione alle radiazioni UV) si dovrà usare un filtro antisolare ad alto, medio o basso fattore protettivo. Basso per chi ha la pelle scura e resistente, medio per le carnagioni chiare, alto se si è molto sensibili. Queste indicazioni valgono per tutti, anche per l’uomo, nonostante la pelle maschile è meno fragile di quella femminile.

Inoltre se si ama nuotare, sarà bene scegliere un filtro antisolare waterproof. Ma anche per chi, senza essere un nuotatore appassionato, si rinfresca con frequenti tuffi e docce, il “waterproof” diventa necessario e va applicato ogni tre-quattro ore. Non va dimenticato che l’impatto iniziale col sole, sarà determinante per tutta l’estate e che le creme solari non servono per stare più a lungo al sole, ma per starci in modo corretto. Anche le magliette colorate possono costituire un ottimo filtro solare.

Per i piccoli massima protezione

I buoni effetti del sole sui bambini sono tanti ed insostituibili: aiutano a crescere e rinforzano le ossa. Ma la loro pelle, delicata e sensibile, rischia anche molto: eritemi, scottature e spellature. E più il bambino è piccolo, più è indifeso. Per questo va protetto con tutte le attenzioni possibili. Per prima cosa, la loro esposizione al sole deve essere lenta e graduale. È fondamentale evitare le ustioni solari, che costituiscono il principale fattore di rischio per il melanoma che può insorgere a distanza di decenni dalle scottature solari. Fate prendere loro sole soltanto nelle prime ore del mattino e alla sera dopo le cinque, quando i raggi sono meno intensi. Coprite sempre la testa e non lasciateli mai a lungo fermi sotto il sole. Infine, proteggete i vostri bambini con un prodotto solare di ottima qualità.

La tintarella che non piace alla testa

Lavaggi frequenti, overdose di ultravioletti, bagni prolungati in acqua di mare o in piscina. Tutto, in estate, sembra congiurare contro la bellezza e la salute dei capelli. Compreso il fatto che il vento, in riva al mare, trasporta la salsedine e solleva la sabbia, altri nemici della chioma. È bene agire con anticipo proteggendo anche la capigliatura prima e durante l’esposizione con prodotti mirati per l’estate contenenti filtri protettivi e oli emollienti.