L’invasione coloniale della pelle

L’epidermide è protetta da batteri amici. Quando la alteriamo andiamo a mettere in difficoltà il microbiota cutaneo.

L’organo più grande del nostro corpo è la pelle, la quale è ricoperto da vari microrganismi, tra cui batteri, funghi e virus. I batteri sono di gran lunga più numerosi degli altri. Microbiota o Microbioma? Il Microbiota fa riferimento a una popolazione di microrganismi che colonizza un determinato luogo. Con Microbiomainvece, si intende la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota, cioè i geni che quest’ultimo è in grado di esprimere. Il microbioma è l’insieme dei batteri presenti sulla nostra superficie cutanea.

È molto importante per il nostro organismo perché svolge funzioni metaboliche (producendo sostanze preziose per le nostre cellule, come ad esempio le vitamine), protettive (creando una barriera contro le infezioni) e immunitarie (stimolando il sistema immunitario e la produzione di anticorpi).

Pelle, un ecosistema a parte

L’ecosistema del nostro microbiota è molto dinamico; in un dato habitat (intestino, pelle, tratto genitourinario e respiratorio) alcuni membri del microbiota possono essere considerati residenti, mentre altri dovrebbero essere visti come “di passaggio”, dovuti a diete e altri fattori ambientali. Quattro grandi gruppi (Phyla) di batteri dominano la flora batterica cutanea. Alcuni gruppi di batteri sono già a noi noti anche per il loro rapporto nella flora intestinale, correlato all’indice di massa corporea.

Quando il microbioma subisce delle alterazioni nel numero e nei rapporti tra diverse specie che lo compongono, si parla di “disbiosi”.C’è sorprendentemente poca letteratura che ha valutato l’influenza della microflora cutanea residente nella salute della pelle. Il delicato equilibrio della barriera cutanea e l’immunità innata si combinano per mantenere la pelle sana.

Quello che fa cambiare pelle

Diversi studi hanno rivelato che il microbiota della pelle sana è determinato da microbiotipi cutanei a seconda del tipo di ambiente (sebaceo, umido o secco). Oltre alla localizzazione, anche vari fattori come età e sesso influenzano il microbioma della pelle di individui sani. I cambiamenti legati all’età nella struttura e nella funzione della pelle sono attribuibili a combinazioni di fattori endogeni (ossia interni) come metabolismo cellulare, attività immunitaria, condizioni ormonali, e di fattori ambientali esogeni, primi fra tutti l’esposizione al sole e l’inquinamento urbano.

L’invecchiamento cutaneo è caratterizzato da una diminuzione del sudore, del sebo e delle funzioni immunitarie che determinano in tal modo alterazioni significative della fisiologia della superficie cutanea, incluso pH, composizione lipidica e secrezione di sebo. Questi cambiamenti fisiologici forniscono potenziali alterazioni dell’ecologia della pelle che possono influire sul microbioma cutaneo.

Microbioma della pelle, verso nuove frontiere

Il microbioma cutaneo, pur essendo molto complesso e per molti versi ancora sconosciuto, comincia a essere utilizzato non solo come un nuovo indicatore dello stato di salute della pelle ma anche con un approccio terapeutico. Esistono già in commercio prodotti (integratori alimentari ma anche cosmetici) in grado di influire sullo stato di salute della pelle, fornendo sostanze nutritive (prebiotici) per la flora batterica sana, microorganismi vivi e vitali (probiotici) che andranno a costituirla oppure sostanze prodotte dai probiotici (postbiotici) in grado di aumentarne gli effetti positivi.