L’aderenza terapeutica diventa una web serie

I medicinali non funzionano se non li si prende. La scarsa aderenza alle prescrizioni del medico è la principale causa di inefficacia delle terapie farmacologiche e comporta un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, della morbilità e della mortalità, costituendo un danno sia per i pazienti, sia per il sistema sanitario e per la società.

Stili di vita sani e cure farmacologiche rappresentano gli interventi più importanti per la prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari. Negli ultimi 20 anni, infatti, le sole terapie ben seguite hanno ridotto del 50% la mortalità per cardiopatia ischemica. In Italia, tuttavia solo il 50% degli over 65 segue correttamente le cure e le rispetta nel tempo.

Aderenza terapeutica: una coppia di parola che non riflette altro che la capacità del paziente di rispettare in modo preciso e con costanza le raccomandazioni del medico riguardanti le dosi, i tempi e la frequenza dell’assunzione del farmaco per l’intera durata della terapia. Diverse possono essere le cause della non aderenza, tra cui la dimenticanza, la complessità, la durata e gli eventuali effetti collaterali del trattamento in corso, la mancata consapevolezza della gravità della patologia, il timore di dipendenza, la scarsa motivazione.

Im-pazienti Cronici

Per promuovere e diffondere il messaggio che seguire correttamente la terapia fa bene al cuore è venuta in soccorso ‘Impazienti Cronici’, la prima web serie realizzata su questo tema dal Gruppo Servier in Italia.

Sei episodi per raccontare in modo ironico ma reale la quotidianità di sei coppie di “impazienti cronici” che, nonostante le difficoltà iniziali, hanno capito l’importanza di seguire correttamente le prescrizioni del medico, e che attraverso una serie di episodi “gag” dispensano consigli preziosi per promuovere comportamenti che favoriscano una migliore qualità della vita per chi deve convivere con questo genere di patologie croniche.

Il problema della mancata aderenza riguarda principalmente, ma non esclusivamente, le patologie croniche. Spiccano l’ipertensione arteriosa, il diabete, le dislipidemie e, più in generale, le patologie cardiovascolari, con conseguenze facilmente immaginabili. Ossia, un non adeguato controllo dei valori pressori, glicemici e colesterolemici e, quindi, un’insufficiente protezione cardiovascolare.

I fattori chiavi del successo terapeutico sono il medico, il paziente, il farmacista come supporter e il trattamento. Il medico deve essere fermamente convinto della necessità di raggiungere il target terapeutico. Il paziente deve essere pienamente consapevole dell’importanza di seguire con scrupolo il progetto terapeutico concordato con il proprio medico. Il farmacista deve essere un forte sostenitore e promotore dell’aderenza terapeutica e farsi portavoce di questo. Il trattamento deve essere efficace, ma anche ben tollerato e semplice da seguire.

Infatti, quando un medico prescrive un farmaco deve accertarsi che il paziente comprenda e segua esattamente le indicazioni. La non aderenza alle terapie si verifica da sempre e può essere risolta soltanto in presenza di tre fattori: comunicazioni chiare, informazioni precise e spiegazione puntuale dei rischi che si corrono se non si aderisce alla terapia o, al contrario, dei benefici che si avranno se si segue perfettamente la prescrizione.

L’aderenza ha il suo impatto (economico)

Oltre alle conseguenze cliniche, la mancata aderenza alle terapie ha un forte impatto sociale ed economico. Stando a uno studio condotto in cinque Paesi europei, se l’aderenza alle terapie antipertensive salisse al 70%, si potrebbero evitare oltre 82mila infarti e ictus, con un risparmio di 330 milioni di euro.

L’intera letteratura e comunità scientifica è d’accordo nell’affermare che esiste una correlazione tra aumento dell’aderenza terapeutica e minori costi per il sistema sanitario nazionale, con impatti diversi a seconda delle patologie. Una maggior aderenza implica, naturalmente, un aumento dei costi in termini farmaceutici ma largamente compensato dai benefici legati, soprattutto, al minor numero delle ospedalizzazioni. Un notevole risparmio a livello generale sul sistema sanitario nazionale.

L’aderenza risulta più elevata quando il paziente è bene informato sulla propria condizione e dunque della ragione per cui deve assumere uno o più farmaci; ha un dialogo aperto con il proprio medico curante, nel quale nutre fiducia; crede nell’efficacia del trattamento prescritto, per esempio perché ne rileva dei benefici.

“Impazienti Cronici” è online dalla scorsa settimana. Dal 28 settembre su www.alcuoredelladerenza.it e su corriere.it.è possibile seguirla e metabolizzare alcuni messaggi fondamentali per la propria salute. Gli obiettivi sono ambiziosi e il trailer della serie sarà diffuso nel mese di novembre anche nelle sale cinematografiche.

Che sia un inizio per realizzare anche in Italia un circolo virtuoso tra medico, farmacista, paziente? Il farmacista sicuramente potrebbe fare la differenza!