Prevenzione al femminile

Salvaguardare la salute della donna significa tutelare quella del nucleo familiare e di un intero paese. Stile di vita, screening e prevenzione tutta in rosa.

È vero, la Giornata della Salute della Donna ricorre il 22 aprile (data di nascita del premio Nobel Prof.ssa Rita Levi Montalcini), ma tra pochi giorni si festeggerà la Festa della Donna e noi vogliamo cogliere l’occasione per ricordare quanto sia fondamentale tutelare la salute fisica e mentale femminile, in un contesto societario e di cronaca in cui la donna sovente è menzionata solo per avvenimento tragici e di sottomissione.

Tutelare la salute della donna significa tutelare la salute di un’intera comunità. Siamo tutti consapevoli dell’importanza del ruolo delle donne all’interno della famiglia e nel contesto sociale in cui vivono, quali protagoniste strategiche nell’adozione di stili di vita corretti e salutari e del ruolo delle stesse nella prevenzione delle malattie e nella cura. A dirlo è stata anche il Ministro Lorenzin proprio in occasione della prima giornata mondiale della salute della donna, con l’obiettivo di promuovere la sensibilizzazione e l’attenzione sul tema della salute dell’universo femminile.

Svolgendo un’azione di prevenzione sulla donna si fa anche prevenzione sull’intera popolazione. Basti pensare all’importanza della corretta alimentazione e dell’attività fisica, ma anche della rilevazione di patologie maschili che la sensibilità di una donna riesce a cogliere.

Tuttavia, la donna non beneficia di altrettanta attenzione nei confronti del proprio stato di salute che, in ogni fase della vita, ha bisogno di specifiche misure preventive.

Di fatto le donne sono health driver della promozione della salute attraverso la scelta degli stili di vita e al tempo stesso sono caregiver dell’assistenza e della cura dei propri familiari. Per questo motivo la tutela e la promozione della salute delle donne sono considerate un importante investimento per il miglioramento dello stato di salute del Paese.

Sono tante le tematiche di prevenzione femminile che andrebbero approfondite e perseguite dalla società e dalla donna in primis, ma qui ci focalizzeremo su quello che quotidianamente una donna dovrebbe tenere a mente e concedersi il lusso di fare prevenzione di sé stessa con piccoli gesti, affidandosi alle strutture sanitarie e alla propria farmacia di fiducia, oggi sempre più avanzate in termini di servizi di alto livello, screening di prevenzione, analisi e consulenze.

Avere a cuore le donne

Ancora oggi è opinione diffusa che le malattie cardiovascolari riguardino soprattutto gli uomini. Sbagliato, al contrario, colpiscono anche le donne che però hanno una percezione molto bassa dei pericoli di queste malattie. Si può fare prevenzione agendo su alcuni fattori di rischio modificabili, per esempio imparando ad alimentarsi in modo vario ed equilibrato per garantire un apporto ottimale di nutrienti, evitando il fumo e l’alcol e praticando regolarmente attività fisica.

Comportamenti e stili di vita sani, consentono di vivere meglio e possono proteggere anche dall’insorgenza di altre condizioni di rischio per le malattie cardiovascolari come iperglicemia, sovrappeso/obesità, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa. In menopausa, le donne vengono colpite addirittura più degli uomini da eventi cardiovascolari che spesso sono di tipo più grave e hanno un quadro clinico meno evidente, in quanto molte volte manca il dolore o è localizzato in altra sede ed è confuso con quello derivato da altre patologie.

Menopausa, quasi un tabù

La menopausa non è una malattia, bensì un momento fisiologico della vita della donna che coincide con il termine della sua fertilità. In questo periodo di cambiamento alcune donne accusano dei disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita. In genere, la menopausa si verifica tra i 45 ed 55 anni di età, ma non sono rare menopause precoci e tardive.

Le conseguenze più importanti causate dal calo degli estrogeni sono:

  • Aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione);
  • Patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi.

Fino alla menopausa, infatti, le donne hanno un rischio cardiovascolare inferiore a quello degli uomini perché gli estrogeni prodotti dalle ovaie garantiscono una minore quantità di colesterolo nel sangue. Tra le varie terapie sintomatiche utili a risolvere i sintomi connessi alla menopausa, esiste la terapia ormonale sostitutiva, che può ridurre i sintomi e, contemporaneamente, proteggere nei confronti dell’osteoporosi e delle malattie cardiovascolari, se somministrata correttamente dopo un accurato esame clinico della paziente.

Osteoporosi al femminile

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico caratterizzata da bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento, legato prevalentemente all’invecchiamento, della fragilità ossea e conseguentemente del rischio di frattura (prevalentemente di vertebre, femore, polso, omero, caviglia) per traumi anche minimi. Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa.

Le caratteristiche genetiche individuali sono importanti, ma lo sono altrettanto i fattori modificabili ambientali, coinvolti nello sviluppo e nel mantenimento della massa ossea. Per “costruire l’osso” in età pediatrica è essenziale l’assunzione di alimenti ricchi di calcio e vitamina D, ma un suo adeguato apporto con la dieta è necessario anche nelle età successive, per minimizzare la perdita della massa ossea, in entrambi i sessi. Per la vitamina D, a tutte le età, è importante anche una appropriata esposizione alla luce solare e una riduzione del consumo di sale (che aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina).