Benessere Gambe – Insufficienza venosa

L’insufficienza venosa, conosciuta anche come stasi venosa, è un disturbo patologico della circolazione che si manifesta quando le vene non veicolano le giuste quantità di sangue dalle estremità al cuore.

La diminuita capacità delle vene di far tornare il sangue al cuore può essere causata da una perdita di elasticità dei vasi o dal cattivo funzionamento delle valvole posizionate al loro interno, indispensabili per contrastare la forza di gravità che si oppone alla risalita del flusso sanguigno dal basso.

L’insufficienza venosa può essere correlata ad alterazioni patologiche delle vene (dermatite da stasi, trombosi venosa profonda, varici) o a sovraccarichi funzionali a cui sono sottoposte (es. linfedema, alterazioni posturali ecc.). La manifestazione più tipica è la comparsa di vene ingrossate, dilatate e tortuose sulla superficie della pelle delle gambe e di altre parti del corpo.

 

Ma quali sintomi provoca l’insufficienza venosa? Inizia con brutte venuzze rosso blu sulle gambe dovute al ristagno di sangue, poi compaiono gonfiore (edema) ai piedi e alle caviglie, senso di pesantezza e calore alle gambe, formicolii, crampi, prurito e dolori, soprattutto di notte. I disturbi tendono a peggiorare con il caldo e quando si sta per molto tempo in piedi. In una fase più avanzata, compaiono dolori e vene varicose e, se si ritarda la terapia, si corre il rischio di avere delle piaghe. I disturbi della circolazione venosa non sono un problema estetico ma una malattia che deve essere presa sul serio.

 

Chi sono le persone a rischio? I pazienti colpiti sono circa 20.000.000 in Italia, soprattutto donne in età compresa tra i quaranta e i cinquanta anni. I problemi venosi compaiono spesso nelle persone predisposte – se già alcuni membri della famiglia soffrono di vene varicose ci sono maggiori probabilità di andare incontro a questa patologia. Altri fattori di rischio sono: mancanza di movimento, sovrappeso, altezza (le persone più alte sono più a rischio di quelle basse), l’età avanzata, la gravidanza, il ciclo mestruale, la ritenzione idrica, l’uso di contraccettivi ormonali, la stitichezza, il fumo, il diabete e l’ortostatismo prolungato (posizione in piedi).