Che stress, questo colon irritabile

Una sindrome che colpisce 1 italiano su 5, con un forte impatto sulla vita quotidiana, l’attività sociale e il benessere psicologico.

Il colon irritabile è un tripudio di sintomi dovuto a un’alterazione della motilità e/o della sensibilità viscerale. Si parla di sindrome, quando i disturbi sono ricorrenti.

Colpisce 1 italiano su 5 e prevalentemente il gentil sesso e nei casi più invadenti, può davvero condizionare il ritmo e le attività quotidiane.

Gonfiore, crampi all’addome, dolore, stipsi e meteorismo sono i principali sintomi che se ricorrenti almeno 3 volte in un mese, si definiscono come una vera e propria sindrome. La letteratura ancora non riesce a dire le cause precise che scatenano questa sindrome. Quel che è certo è che lo stress gioca un ruolo importante nella partita all’interno dell’intestino.

Da qui, la mancanza di una cura universale e certa. Si procede intervenendo sui sintomi e prevenendoli attraverso buone abitudini alimentari e corretti stili di vita.

Colon e buone maniere

Non sorprende che sia un corretto stile di vita la prima e principale arma contro la sindrome del colon irritabile. Una moderata attività fisica, si sa, è fondamentale per il benessere dell’intestino. Quasi come una carta da giocarsi per il quieto vivere con il nostro secondo cervello. Camminare mezz’ora al giorno a passo lesto è sufficiente per fare pace con il proprio intestino e provare sollievo.

All’intestino non piace il freddo, soprattutto durante e subito dopo i pasti. Gli sbalzi di temperatura non sono quindi buoni amici. I probiotici possono essere una soluzione per controllare l’infiammazione e le alterazioni batteriche, ma senza un corretto stile alimentare alla base gli effetti sono limitati.

La dieta è quindi vincente se adattata alle esigenze del singolo, proprio in base ai sintomi che presenta come più critici.

Timori e resistenze

Chi soffre di colon irritabile non vive sereno. Se lo stress è una delle cause della sindrome, in realtà poi ci si stressa per gestirla. Due soggetti su tre sono timorosi e tendono ad evitare momenti di svago e lontani da casa.

A dirlo è un’indagine dell’International Foundation for Functional Gastrointestinal Disorders che rileva come per la paura di trovarsi alle prese con dolori addominali, meteorismo, diarrea o stitichezza fuori casa, in mezzo agli altri, chi soffre della sindrome del colon irritabile spesso dice NO ad amici e parenti. A farne le spese quindi sono soprattutto le attività sociali del tempo libero, di svago e divertimento, ossia quelle in cui ci si rilassa.

In estate, si evitano addirittura le ferie. Gli esperti della fondazione, su un campione di mille pazienti, riporta come ben il 23% abbia cancellato le vacanze estive e il 58% abbia rinunciato a viaggiare a causa dei sintomi invalidanti.

Come non comprenderli! L’incertezza che deriva dal non sapere se si presenteranno i sintomi, se ci sarà bisogno di correre in toilette durante una gita all’aperto o la paura di dover sopportare dolori e crampi in vacanza, porta sempre più persone a rinunciare ai viaggi e a rimanere a casa propria.